Evvai con il mio!
Come potevate immaginare è un sopravvissuto in stile Stalker. Gli ho addirittura dato una storia: è un ex carrista sovietico sopravvissuto al post-apocalisse!
Abiti:Berretto da carrista sovietico: nessuno mi priverà del mio berretto!
Maschera antigas GP-5.
Uniforme da carrista lacerata e rattoppata.
Nessun corpetto, perché ho già abbastanza roba addosso.
Una potente e robusta ricetrasmittente.
Gibernaggio classico.
Un comodo tascapane.
Armi:Un SKS-45 per le distanze medio-lunghe. Completo di baionetta e ricoperto di graffi. Buona fornitura di munizioni supplementari.
Un PPSh-41 per le distanze medie e ravvicinate. Eccellente per il fuoco di copertura, poco ingombrante e occasionalmente comodo sgabello. Completo di un caricatore a tamburo e vari caricatori in linea.
Una Pistolet Makarova per i casi disperati.
Equipaggiamento:Un binocolo per vedere senza essere visto.
Tronchesini con manici isolati per ogni evenienza.
Razioni per sopravvivere al post-apocalisse.
Borraccia contenente acqua.
La Vodka del Cosacco.
Un mazzo di carte da gioco.
I documenti militari per ricordare i tempi andati.
Coltellino svizzero, perché è dannatamente utile.
Il classico contatore Geiger, perché non c’è post-apocalisse senza radiazioni.
Lamette da barba. Da utilizzare per radersi e come merce di scambio.
Sacco a pelo.
Borse contenenti farmaci, garze e tutto il necessario per trattare ferite e malattie.
Stracci: potremmo considerarli l’equivalente dell’asciugamano di Guida Galattica per Autostoppisti. Oltre che per pulirsi e lavarsi possono servire per fasciarsi gli stivali nelle occasioni in cui si riveli necessario produrre meno rumore possibile.
