S'ignora |
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| ANTICIPAZIONE: zooerastia.
«Labbro-leporino fischia. Arriva un cane. È il nostro cane. Lo prende tra le braccia, si rotola con lui nell'erba. Il cane abbaia, si divincola, si scuote e parte di corsa. Labbro-leporino lo chiama con voce dolce accarezzandosi il sesso con le dita. Il cane torna, annusa più volte il sesso di Labbro-leporino e si mette a leccarlo. Labbro-leporino allarga le gambe, spinge la testa del cane sul ventre con entrambe le mani. Respira molto forte e si contorce. Il sesso del cane diventa visibile, è sempre più lungo, è sottile e rosso. Il cane solleva la testa, cerca di arrampicarsi su Labbro-leporino. Labbro-leporino si volta, è sulle ginocchia, volge il didietro al cane. Il cane posa le zampe anteriori sul dorso di Labbro-leporino, con gli arti posteriori che tremano. Cerca, si avvicina sempre di più; si mette fra le gambe di Labbro-leporino, s'incolla alle sue natiche. Si muove molto rapidamente, avanti e indietro. Labbro-leporino grida e, dopo un momento, cade sul ventre. Il cane si allontana lentamente. Labbro-leporino resta coricata per un po', poi si alza, ci vede, arrossisce.»
(Trilogia della città di K., Agota Kristof)
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