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| Insane Total Annihilation
«Che disastro!» [Alex dopo la battaglia]
Sabato 5 gennaio 2013 Alan, Alex ed io abbiamo inaugurato l’anno nuovo con una delle partite più insane di Total Annihilation a cui abbiamo mai assistito. Quanto segue è il resoconto di questa follia.
L’assetto della battaglia: un classico scontro tra due squadre in Africa. Alan (Squegghi, CORE rosso), Alex (Barbarus, ARM blu) e io (ZeMorsel, ARM nero) contro AI:Squegghi (CORE blu marino), AI:Barbarus (CORE bianco) e AI:ZeMorsel (ARM verde). Le nostre posizioni: Alan nella città di metallo meridionale, Alex presso la Sfinge nell’Africa settentrionale, io nell’Africa centro-settentrionale.
Il primo atto di guerra si consumò durante la prima mezz’ora. Si trattò di un assalto di forze convenzionali dei Blu contro la mia base: grazie al tempestivo arrivo dei rinforzi di Alex le difese poterono resistere al primo impatto, ma il successo fu solo temporaneo. Il secondo assalto dei Blu, supportato su un fianco dai Verdi, rese vano ogni tentativo di ulteriore difesa: il Comandante e tre costruttori, pertanto, abbandonarono la base rifugiandosi al nord, presso il territorio di Alex. Durante il cammino attraversai due strettoie, la prima delle quali venne sin da subito battezzata Passo delle Termopili. Lo scontro previsto presso le Termopili non si fece invero attendere: già pochi minuti dopo s’erano ammassate alle soglie di tale corridoio le truppe avversarie. Fu subito guerra: il nemico, con un’ostinazione che solo un’Intelligenza Artificiale può vantare, gettò ondate su ondate di truppe nel tritacarne delle difese costruite in fretta e furia da Alex. Fu una battaglia eroica, combattuta a colpi di Guardian e con il sacrificio di innumerevoli Rocko e Stumpy che, scagliandosi contro gli invasori, fornivano i bersagli all’artiglieria. Lo scontro, combattuto costantemente sul filo del rasoio, durò quella che parve un’eternità di cui tuttavia ogni minuto rappresentava un tesoro prezioso: indispensabile per entrambi, Alex per alimentare la sua vorace economia di guerra ed io per ricostruire rapidamente la base, fu il contributo di Alan, il quale, per il momento intoccato, ci inviò regolarmente sostanziose donazioni di metallo. Il prolungato assedio delle Termopili, nondimeno, aveva finito con lo sgretolare, lentamente ma inesorabilmente, le difese di Alex: seppure ad un prezzo elevatissimo, il nemico era infine riuscito a conquistare il Passo. Tra le innumerevoli truppe avversarie e la base di Alex non vi rimaneva dunque che una linea di difesa: l’ultima strettoia presso la quale si ergeva la mia nuova base. Ma il caparbio coraggio di Alex non era affatto stato vano: ogni secondo guadagnato, ogni Rocko sacrificato per guadagnare tempo si era rivelato essenziale. Allorché il nemico raggiunse lo stretto, infatti, si ritrovò di fronte a una linea fortificata di Guardian e Punisher: una nuova battaglia ebbe inizio lungo l’ultimo passo, ma stavolta, nuovamente grazie alle cospicue donazioni di metallo da parte di Alan, fu possibile consolidare definitivamente la difesa. I Blu e i Verdi si separarono, tentando di penetrare nel nostro territorio dal fianco sinistro, ma Alex non si fece prendere alla sprovvista: l’assalto s’infranse splendidamente contro il Cancello di Cadia, una sofisticata linea difensiva composta di mura e artiglieria pesante. La situazione giunse infine ad assestarsi in una infinita ma stabile guerra di posizione: neppure i missili nucleari si rivelarono efficaci, poiché già pronte erano le difese antimissilistiche.
Nella base di Alan, nel frattempo, persisteva un’anomala condizione di quiete, interrotta solo saltuariamente da sporadiche incursioni aeree. Allorché il fronte settentrionale si consolidò, tuttavia, la situazione mutò improvvisamente: il radar di Alan s’illuminò di innumerevoli puntini blu e bianchi, preludio di un assedio di portata apocalittica. La guerra, infatti, era cambiata: Rocko e Stumpy, infelici protagonisti delle prime carneficine, avevano ceduto il passo a torreggianti macchine da guerra, strumenti di distruzione che ora solcavano i campi di battaglia in numero non inferiore, se non addirittura superiore, a quelli dei precedenti assalti. In un simile frangente Alan, tragicamente distante dai suoi alleati, si ritrovò solo. L’impatto simultaneo delle due armate avversarie fu violentissimo, ma le difese parvero reggere: la battaglia che sarebbe seguita si sarebbe ben presto rivelata di una crudeltà tale da rendere un privilegio divenire un rottame fumante – i più finirono semplicemente polverizzati. Gli ORB, potenti cannoni dalla fenomenale gittata, non conobbero requie nella loro opera di distruzione delle forze dell’invasore e più volte i cieli si oscurarono al passaggio dei bombardieri di Alex, mentre io restituii il favore inviando con regolarità aiuti economici. Parimenti agguerriti si rivelarono i nemici: le violente incursioni aeree e il continuo incalzare dell’artiglieria nemica, di letale precisione, causarono danni ingenti, tra cui addirittura due Acceleratori di Particelle Alieni, altri due dei quali andarono perduti a causa di un raggio mal indirizzato di ORB. Dopo immani sforzi la battaglia giunse infine ad assestarsi: tutto era oramai pronto per un contrattacco.
L’iniziativa fu presa da Alex, che al lento passo dei possenti Agamennon, appoggiati da un manipolo di ciclopici Orcone, alcuni dei quali di mia proprietà, penetrò in profondità nel territorio nemico: un solo assalto, nondimeno, non fu sufficiente per sradicare la minaccia. Uno dopo l’altro, i formidabili titani caddero sotto il fuoco dell’artiglieria nemica. Approntata una seconda armata di dimensioni ancora maggiori, Alex e io riprendemmo l’invasione: fu allora, tuttavia, che una monumentale flotta di bombardieri Killerbee di Alan inviata contro la base dei Blu centrò inconsapevolmente l’odiato Comandante nemico. Un’esplosione di portata apocalittica squassò l’intera Africa: i Blu erano stati annientati. Una nuova speranza nasceva in noi: dopo aver resistito per ore ad assedi continui, era giunto il momento di restituire il conto! Agamennon, Orcone e bombardieri furono reindirizzati contro i Verdi, i cui fianchi erano ora scoperti: un’azione combinata determinò ben presto l’annichilimento totale della minaccia. L’atto finale si sarebbe svolto in Madagascar, ove era ubicata la base dei Bianchi, padroni assoluti dell’aria: tutt’e tre le nostre flotte aeree si librarono dunque in volo, sganciando sull’isola e sui loro occupanti una letale pioggia di fuoco. L’azione si rivelò tanto brutale quanto efficace: ogni cosa fu rasa al suolo, non una singola sacca di gas rimase in piedi. Allorché il Comandante dei Bianchi, momentaneamente allontanatosi dalla propria base, vi fece ritorno, non trovò che rottami fumanti: la sua resistenza fu vana e in pochi istanti una terrificante detonazione sancì il definitivo annientamento dei nemici.
L’Africa era stata liberata.
Durata della partita: Tre ore e quarantacinque.
Statistiche:
| Nome | Uccisioni | Perdite | Energia Prodotta | Metallo Prodotto | Energia in Eccesso | Metallo in Eccesso | Punteggio | | Squegghi | 2.674 | 720 | 265.212.926 | 3.609.882 | 37.090.696 | 751.064 | 133.700 | | Barbarus | 2.819 | 1.212 | 583.578.944 | 7.589.589 | 80.351.896 | 2.566.020 | 140.950 | | ZeMorsel | 2.036 | 815 | 362.857.600 | 4.880.285 | 102.675.216 | 2.873.915 | 101.800 | | AI:ZeMorsel (Verdi) | 530 | 3.192 | 536.293.120 | 9.140.813 | 152.050.800 | 5.287.714 | 26.500 | | AI:Barbarus (Bianchi) | 721 | 2.403 | 217.569.824 | 4.413.319 | 102.122.720 | 2.145.932 | 36.050 | | AI:Squegghi (Blu) | 929 | 3.453 | 344.743.192 | 7.883.097 | 78.030.835 | 3.798.446 | 46.450 |
In totale sono andate perdute 11.795 unità, delle quali 2.747 erano nostre e 9.048 del nemico. Di queste unità la maggioranza è andata perduta a causa del fuoco nemico (9.682 in totale, 2.180 tra le nostre forze e 7.502 tra quelle nemiche), mentre una parte è andata distrutta a causa del fuoco amico o di esplosioni limitrofe (2.113 in totale, 567 tra le nostre forze e 1.546 tra quelle nemiche). Dati invero impressionanti.Edited by Smiley Magnus - 5/2/2015, 17:04
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