| Questo fine settimana, proprio a Guastalla, in provincia di Reggio Emilia, ad un tiro di schioppo da Dosolo, si è svolto un rave party di dimensioni colossali. Sabato sera si poteva vedere distintamente un gran fumo levarsi dal pioppeto a fianco del Po e si poteva udire una musica assordante e ripetitiva, frammista ad urlacci tirati da fanatici della tecno. I Guastallesi, ovviamente, si sono lamentati ed è intervenuta la polizia, che però, dinnanzi ad un gruppo di più di 4.000 persone non ha potuto far nulla. Gli incidenti non sono mancati e ci è scappato pure il morto: un tizio ha perso conoscenza per parecchie ore e un altro, gironzolando in moto sotto l'effetto di stupefacenti, si è beccato un'automobile di frontale e ha tirato le cuoia. Oggi però le autorità hanno fatto sgomberare la marmaglia. Alcuni punk bestia si sono recati nella nostra trattoria perché stamattina al venditore di panini è stato proibito di vendere altra sbobba e i poverini avevano fame e sete. Passando per il ponte di Guastalla, inoltre, ho avuto modo di vedere di persona il luogo del party, un ammasso di camper, roulotte e tende da campeggio, il tutto permeato dal profumo tipico delle grigliate. Come potete ben comprendere, in questo party la droga e le sigarette sono circolate come pane. Al telegiornale ho sentito che gli ambientalisti hanno protestato perché il luogo è protetto, ma, come è noto, i verdi non sono altro che enormi teste di cazzo che approfittano di ogni occasione per farsi pubblicità quando in realtà non frega loro un accidente dell'ambiente (tant'è vero che hanno venduto i pioppeti a Bacchi e hanno fatto tagliare a tutti i costi gli alberi, anche quando vi erano ancora su i nidi degli uccelli). Vabbé, basta parlare di quei coglioni. Mi pare di aver esaurito l'argomento...
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