L’Angolo Serio del Porno, Qualità Senza Risparmio Per Fanciulli E Fanciulle

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Vanarda
view post Posted on 27/8/2011, 11:41




Basta stronzate su hentai che fanno cagare e hanno le trame tutte uguali. Basta yaoi inutili e creati alla cacchio. Qui si parla di fumetto erotico d'autore, cinema porno d'alto livello e si postano foto di classe. Quindi, PSST ai bavosi e largo agli intenditori. Presto una recensione su Milo Manara (ma i lavori vecchi).

Edited by L.A.Morselli - 31/8/2011, 19:03
 
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Vanarda
view post Posted on 27/8/2011, 16:21




Al contrario di ciò che avevo promesso, ecco l'educazione sessuale secondo l'autore di "Figlie di tanta madre", Louÿs Pierre.
A voi:

"Piccolo galateo erotico per le fanciulle"

Care ragazze, cominciamo con il comportamento a scuola. Dovete tenere sempre bene a mente che

Se vi chiedono chi era Pompeo, non dovete rispondere: "Credo sia un pompino’’; e se vi chiedono quale personaggio storico vi sarebbe piaciuto essere, non rispondete con una strizzatina d’occhi: "Vorrei essere stata Poppea". Sono battute che farebbero ridere i vostri compagni, non certo l’insegnante.


Tra i principali verbi della terza coniugazione non è il caso di citare FOTTERE: io fotto, io fotterò, che io fottessi, fottente, fottuto. La coniugazione di questo verbo è interessante, ma se farete mostra di conoscerla, verrete rimproverata più che se la ignoraste.

Nelle versioni d’inglese per le scuole, a volte si possono trovare delle frasi ingenue: "Io ho una passera graziosa. Lei ama la lingua. Tu hai un grosso uccello. Volete un lecca‑lecca? Mi piacciono molto i piselli. Mio padre possiede delle vacche." Evitate di offrirvi di tradurle.

Se il professore vi offre la sua penna, non fategli capire che avete letto Freud, e che avete compreso benissimo che sta pregandovi di succhiargli il pene.

Durante le visite ai Musei, non arrampicatevi sulle statue antiche per servirvi dei loro organi virili. Non bisogna toccare le opere esposte; nè con la mano nè con il culo.

Inoltre non scarabocchiate riccioli neri sul pube delle Veneri nude. Se l’artista rappresenta la dea senza peli, è perchè Venere si radeva la passera.



Quando poi fate il vostro ingresso in società, compenetratevi di questa verità: tutti i maschi che conoscete nutrono la segreta voglia di farsi succhiare, ma la maggior parte di loro non oserà mai ammetterlo.

Rispettate dunque sopra ogni altra cosa l’ipocrisia umana chiamata anche "virtù’", e non dite mal ad un signore, di fronte a quindici persone: "Tira fuori l’uccello e ti faccio vedere la fica". Non vi mostrerà, statene certi, il suo uccello.

Se invece riuscite a rimanere sola con lui in un luogo in cui sia sicuro di non essere scoperto, non soltanto vi mostrerà l’uccello, ma non si rifiuterà neppure di farvelo succhiare.

L’uccello in bocca va preso con modestia abbassando gli occhi.

Succhiate len ‑ ta ‑ men te. Tenete discosti i denti per non mordere e serrate bene le labbra per non sbavare.

Non montate a cavacecio sulle spalle di un signore se siete senza mutande. Per poco che siate eccitata, gli macchiereste il collo dello smoking.

Ricordatevi che nella posizione detta del 69, il posto d’onore è riservato alla persona sdraiata. Una ragazzina deve occupare sempre il posto di sopra.

Se un signore vi fa delle domande sulle vostre abitudini, sappiate presentarle come peggiori di quelle che in realtà sono. Dite, ad esempio, che vi masturbate quattro o cinque volte al giorno, anche se abitualmente lo fate soltanto una volta.

Quando il signore è sul punto di godere, non interrompetevi per chiedergli notizie di sua madre, anche se vi foste dimenticata di farlo al momento giusto.

Se durante un ballo, il vostro partner vi mette il suo uccello in mano, intende conferire a questa galanteria un carattere confidenziale. Non chiamate tutti i presenti per mostrare quel che impugnate.

Nella remota ipotesi che vi toccasse l’onore di pronunciare un discorso davanti al sindaco o al Presidente della Repubblica, non sussurrategli all’orecchio quando vi bacia: "Vieni da mamma, te lo faro’ rizzare!"

Nel malaugurato caso siate ancora vergini, se la vostra deflorazione ha luogo sull’erba o in auto o in cantina o in una soffitta polverosa, non lamentatevi della posizione scomoda: si scopa dove si può.



Passando alle regole per un’impeccabile conversazione da salotto, ricordatevi che

Non si dice: "Ho voglia di scopare". Si dice: "Sono nervosa".

Non dite: "Vado a masturbarmi". Dite: "Vado e torno’’ .

Non commentate: "Quando lo succhio viene subito". Dite:

"È un impulsivo".

Non raccontate: "Lui ha goduto nella mia bocca ed io nella sua". Dite: "Ci siamo scambiati qualche impressione".

Quando tornate a casa, rammentatevi di avere sempre un comportamento corretto, per esempio:

Non restate sul balcone per sputare sui passanti, soprattutto se avete dello sperma in bocca.

Non entrate mai in cucina alzandovi le gonne e gridando: "Su! Sbattetemi tutti!" Perdereste il rispetto del personale di servizio.

Non mettetevi alla finestra per chiamare i passanti, neppure se avete una gran voglia di scopare e nessuno per soddisfarvi.

Una volta a tavola, il galateo per le fanciulle ben educate prescrive:

Se trovate un capello sospetto nella minestra, non si dice: "Fantastico, un pelo del culo!"

Non fate andare avanti e indietro un ‘’wurstell’’ nella vostra bocca, facendo gli occhi dolci al giovane che volete sedurre.

Non usate due pomodori per fare i coglioni ad un cetriolo.

Quando avete usato una banana per divertirvi tutta sola o per far godere la cameriera, non riponetela nel vassoio prima di averla accuratamente asciugata.

Cercate inoltre di tenere un buon contegno con vostra sorella.

Per esempio non andate a dire in giro che si mette il guanciale tra le cosce, se lo strofina contro e lo chiama Gastone.

E quando vostra sorella va a ballare, non scrivetele dietro la schiena: "Signori per favore inculatemi!" Evitate di fare simili cose,




E comunque non dimenticate mai i doveri familiari, prima di tutto con vostra madre:

Se sapete che mammà riceve l’amante nella sua stanza, non nascondetevi sotto il suo letto per uscire all’improvviso gridando: "Boom! Eccomi qua!": potreste farla strozzare mentre sta godendo in bocca.

E neppure aspettate proprio quel momento per entrare nella stanza gridando: "Ecco papà!" quando sapete benissimo che vostro padre è in viaggio.

Potete spiare attraverso il buco della serratura per sapere perchè mal mamma se ne sta chiusa tutto il giorno con un giovanotto che non conoscete, ma non azzardatevi ad urlare: "Forza mamma! Insisti! Dai che vieni!" Invece di eccitarla, potreste turbare in modo increscioso le sue occupazioni.

Per quel che riguarda vostro padre, ricordate

Che quando fa la sua comparsa in società, non dovreste mai esclamare: ‘’Ecco il cornuto!", oppure, se dovete proprio dirlo, sussurratelo.

È comunque vietato prendere in disparte l’amante di vostra madre per chiedergli: "Scusi, lei le viene dentro? Mamma è una bella porca? Succhia con garbo? Manda giù lo sperma? Lo prende in culo? " E così via.

E per finire, ricordatevi di non chiamare mal vostra madre: "Vecchia vacca!" o "Troia da due soldi!"

E inoltre non siate scortesi con lei usando espressioni come: "Non me ne sbatte un cazzo! Vai a dare via il culo! Va a cagare!"





(Selezione delle battute a cura di Paolo de Manincor e Francesco Cascioli)

 
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Dudu(LOL)
view post Posted on 27/8/2011, 17:40




Pensieri Erotici ( perchè non è porno, dobbiamo essere seri no?! seeeeeeee... :awe:)

una raffinata ed eccellentissima raccolta (approvata dal governo britannico e da sua eccellentissima maestà, la graziosa regina Elisabetta II...) di citazioni erotiche di ogni libro, cultura ed epoca .
Ottimo spunto per biglietti d'amore poco scontati (e molto espliciti ) :troll: suddivise in sezioni riguardanti i cinque sensi.

Cap. GUSTO

Yukio mishima--cavalli in fuga

La leggiadra saldezza dei seni ,dall'aspetto così opulento, sembrava esprimere con accresciuta eloquenza la malinconia delle carni ignude.
L'epidermide,tesa e delicata, sembrava irraggiare,diafana, per effetto di una lanterna celata dentro il corpo.
La grana morbida e levigata della pelle,tale appariva sino alla punta dei seni,donde emergeva il tessuto in rilievo delle areole simile all'onda che si franga sull'atollo.
Queste erano color dell'orchidea,pervase di una calma,penetrante aggressivtà.
Era una tinta velenosa, avida di attirar la bocca.

Curtis Sittenfeld--Prep

In quel momento,Cross ci stava provando.
E la sua erezione era per me o per la sua situazione?
E,se era per me,avrei dovuto fare sesso con lui?
Non mi sembrava una buona idea.
Lui mi afferrò i seni da sopra la camicia da notte,stringendone uno e poi premendoci sopra il viso, succhiando un capezzolo attraverso la stoffa.
Allora mi misi davvero a ridere: lo trovo ridicolo,come se lo stessi allattando.
Cross,però,non sembrò identificare il suono come una risata e forse fu meglio così.


Cap. OLFATTO

Alain Elkann-- sentimenti

Marika rimase in macchina ammutolita, ricercava ancora nella boca l'odore, avvinazzato e pesante del fiato di Jean Marie.
Ricercava ancora le sue mani arrossate e gonfie perchè si posassero sul suo corpo.
I peli del suo pube non erano duri come sottili lame metalliche,erano ricci,ma morbidi.
Avrebbe voluto sentire proprio lì posarsi la lingua calda di Jean Marie (GianMaria ...Chi è lo spostato che ha inventato questo nome?!!)


Ali Smith -- altre storie (e altre storie)

Erano mesi che non facevo tanto sesso,hai detto dopo che eravamo tornate a casa,buttate una addosso all'altra sul divano.
Avevo fatto di nuovo l'amore con te,impegnandomi in un'intensa e spettacolare performance.
Due volte in un giorno,hai detto,proprio come ai vecchi tempi.
(...)
ti ho accarezzato i capelli,ho sentito il tuo odore nella mia mano,e mi sono chiesta che effetto facesse, che effetto avrebbe fatto ad un osservatore esterno, guardarmi accarezzarti i capelli e avere questo momento di segreta consapevolezza.

Cap. TATTO

Bret Easton Ellis -- american psycho

mi risveglio quando una delle due, accidentalmente,mi tocca il polso.
Apro gli occhi
Le ammonisco di don toccarmi il rolex,che ho tenuto indosso per tutto il tempo.
Le ragazze giacciono tranquille al mio fianco,una di qua e una di là, ogni tanto mi accarezzano il torace, saggiando i muscoli del mio addome.
mezz'ora dopo,l'ho di nuovo duro.
Mi alzo, vado all'armadio dove tengo un coltellaccio,uno scudiscio,mezzo sigaro spento e una scatola di fiammiferi del GothamBar&Grill.
Nudo,col cazzo eretto , mi volto e mostro loro questi attrezzi, dicendo con voce rauca e sommessa: "non abbiamo ancora finito..."


J.T. Leroy -- Sarah
I vestiti che mi faceva portare Glad sembrano sacchi di patate in confronto a quelli tutti pizzo e merletti in cui vuole vedermi Le Loup.
Mi sento come una trapunta ricamata stesa in bella mostra sul letto.
Le Loup non mi tocca nemmeno per aiutarmi a vestirmi.
Se gli dico che non arrivo ad una lampo sul didietro,la lampo resta aperta.
"Fa così perchè non vuole sporcarti",dice Stella mentre mi dà da mangiare a letto, come fa tutti i giorni per tutti i pasti.
"Se ti vede quella pelle santa e liscia da bambina...",trema,"potrebbe essere tentato di battezzarti e dannarsi l'anima per l'eternità".

Cap. UDITO

Milan Kundera -- il libro del riso e dell'oblio

Si figurava nude tutte le cantanti,coi loro gesti patetici,le teste rovesciate ele bocche spalancate.
L'orchestra gemeva, le cantanti si portavano la mano al cuore e Jean vedeva le matite uscire fuori dalle loro natiche nude.
Il cuore gli batteva all'impazzata.
(...)
(ancora oggi non riesce a vedere in altro modo uno spettacolo lirico e ancora oggi va all'opera con lo stato d'animo di un ragazzo che si infila di nascosto in un teatro porno.)

Mircea Cartarescu -- travesti

Udivo infatti nuovamente i rumori amorosi dalla camera sotto il mio pavimento.
Implorazione, sofferenza, soddisfazione, disperazione, dissoluzione in un orgasmo travolgente.
La donna ripeteva, sconvolta, il nome di colui che la penetrava: "Victor! (NOO è la ORLATI NOOOO)".
Dio mio, ho sognato, ho vissuto le ore che sono seguite? Se ho sognato, il mio sogno mi ha impregnato di odore femminile e mi ah appesantito muscoli e ossa; se è stat la realtà, l'ho percepita con una porzione di coscienza limitata, ridotta a sensazioni, a colori spenti, a suoni attutiti.

Cap. VISTA

Gore Vidal -- La statua di sale

Jim osservò il giovane caporale. Era un ragazzo con i capelli scuri, gli occhi grigi e un corpo minuto dall'aspetto robusto.
Guardandolo attraverso gli occhi socchiusi, Jim sentì il desiderio.
Per la prima volta da mesi voleva fare sesso.
Voleva il giovane caporale.
Lo stuprò mentalmente, fece l'amore con lui, lo adorò; sarebbero diventati fratelli e non si sarebbero separati mai.

Pedro Juan Gutiérrez -- Trilogia sporca dell'Havana

Lei mi ha accolto freddamente e ho capito che era già il momento di togliere il disturbo, ma solo a guardarla mi è diventato duro.
Ho approfittato che fosse sola, l'ho tirato fuori e gliel'ho fatto vedere.
Credevo si sarebbe eccitata (e inveceeee...).
Il mio cazzo è bello, grosso, scuro, lungo 15 cm, con una cappella rosata e palpiatante e una massa di peli neri.
Ad essere sinceri mi piace il mio uccello, con annessi e connessi.
è un membro muscoloso, anelante, duro.
Ma niente.
Lei ha avuto un'altra reazione isterica.
 
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view post Posted on 28/8/2011, 11:02
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Ze ÜberMorsel

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Come non citare «Sul tappeto di foglie illuminate dalla luna», il romanzo della perversione di «Se una notte d’inverno un viaggiatore» di Italo Calvino?

«La signora Miyagi era nella stanza vicina, seduta al suolo su una stuola, intenta a disporre fiori e rami autunnali in un vaso. Avanzando come un sonnambulo me la trovai accoccolata ai miei piedi senza rendermi conto e mi fermai appena in tempo per non investirla e non rovesciare i rami urtandoli con le gambe. La mossa di Makiko aveva suscitato in me un’eccitazione subitanea, e questo mio stato forse non sfuggì alla signora Miyagi, dato che i miei passi sbadati m’avevano portato a venirle addosso a quel modo. Comunque, la signora, senz’alzare lo sguardo, agitò contro di me il fiore di camelia che stava disponendo nel vaso, come se volesse battermi o respingere la parte di me che si protendeva su di lei o anche giocarci, provocare, incitare con una frustata-carezza. Io abbassai le mani per cercare di salvare dallo scompiglio la disposizione delle foglie e dei fiori; intanto anche lei stava manovrando tra i rami, protesa in avanti; e accadde che nello stesso momento una mia mano confusamente s’infilasse tra il chimono e la pelle nuda della signora Miyagi e si trovasse a stringere un seno morbido e tiepido di forma allungata, mentre intanto una mano della signora di tra i rami di keiakì aveva raggiunto il mio membro e lo teneva con presa franca e salda estraendolo dagli indumenti come stesse procedendo ad un’operazione di sfrondatura.
Ciò che suscitava il mio interesse, nel seno della signora Miyagi, era la corona di papille in rilievo, di grana spessa o minuta, sparse sulla superficie d’un’areola d’estensione ragguardevole, più fitte sui bordi ma con avamposti che si spingevano fin sull’apice. Presumibilmente queste papille comandavano ciascuna sensazioni più o meno acute nella ricettività della signora Miyagi, fenomeno che potei verificare facilmente sottoponendole a leggere pressioni il più possibile localizzate, a intervalli di circa un secondo, e riscontrandone le reazioni dirette nel capezzolo e indirette nel comportamento generale della signora, così come anche le reazioni mie, dato che una certa reciprocità s’era evidentemente stabilita tra la sua sensibilità e la mia. Questa delicata ricognizione tattile veniva da me condotta non solo mediante i polpastrelli ma anche conducendo nel modo più opportuno il mio membro a planare sul suo seno con carezza radente e aggirante, dato che la posizione in cui eravamo venuti a trovarci favoriva l’incontro di queste nostre zone diversamente erogene e dato che lei mostrava di gradire e secondare e autorevolmente guidare questi percorsi.
Si dà il caso che anche la mia pelle presenti, lungo il corso del membro e specialmente sulla parte protuberante del suo culmine, punti e passaggi di sensibilità speciale che vanno dall’estremamente piacevole al gradevole al cagionante prurito al doloroso, così come punti e passaggi atoni e sordi. L’incontro fortuito o calcolato delle diverse terminazioni sensibili o ipersensibili mie e sue procurava una gamma di reazioni variamente assortite, il cui inventario si prospettava quanto mai laborioso per entrambi.»
 
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Vanarda
view post Posted on 28/8/2011, 11:20




Hai colto perfettamente lo spirito! :wub:
Davvero di qualità!
 
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Vanarda
view post Posted on 28/8/2011, 18:09




Bene, per i nostalgici giapponofili, vi dò qualcosa da mangiare di fresco e di qualità. Buon appetito!

Takashi%2BMurakami%2B-%2BHipron,%2B1997%2B%28w_o%2Bdude%29

Per le fanciulle...
My-Lonesome-Cowboy-1998

Ed ecco il nostro eroe...
takashi_murakami_erotic_gagosian

E ancora per i maschietti...
takashi-murakami-gagosian-london-preview-2
 
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Terröre
view post Posted on 29/8/2011, 01:16




tette enormi.... naaah no nap nope nee maggot nope meggot mègh
 
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Vanarda
view post Posted on 29/8/2011, 09:09




Un pensiero estremamente profondo. Non c'è che dire. :chupa:
 
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Vanarda
view post Posted on 31/8/2011, 09:53




Per i latinofili vogliosi (che immagineranno di cosa sto per parlare), Signore e Signori, Marco Valerio Marziale, il poeta antico più sporcaccione di quanto ci sia rimasto a memoria d'uomo!

IV, 50
Taide: continui a dirmi che son vecchio.
Taide: nessuno è vecchio, se lo succhi!

VI, 23
Imponi, Lesbia, che in eterno eretto
mi stia il cazzo, ma credi, non è un dito!
Tu lo tocchi con mano e gli fai prediche,
ma da padrona: è questo che ti nuoce.

II, 49
Telesina per moglie non la voglio.
Perché? E' puttana! Ma la dà ai ragazzi...
Se ci sono i ragazzi, allor la voglio!

VIII, 62
Sul didietro dei fogli scrive Picens
i suoi epigrammi e poi resta dolente
se didietro anche Apollo gli protende.

III, 88
Son Gemelli costoro, anche se leccano
sessi diversi: sono uguali o no?

IX, 33
Se, nelle terme, Flacco, intenderai
un battimano, sappi che in quel luogo
il cazzo di Marone ha fatto ingresso.

VI, 36
Hai lungo il cazzo come il naso, Pàpylo:
quando si rizza, il tuo naso l'annusa!

III, 79
Dà inizio a tutto, nente a compimento
porta Sertorio: neanche quando fotte.

XI, 87
Eri ricco, una volta, ed inculavi;
né conoscesti donna per gran tempo.
Or che un soldo non hai, vai con le vecchie.
E' la miseria che ti fa chiavare!

I, 73
Non v'era, in tutta la città, chi fottere
la moglie, Ceciliano, ti volesse,
neppure gratis, quando lo poteva.
Ora che la custodisci con le guardie
e la chiavano in massa: sei geniale!

VIII, 54
Di quante sono e furono più splendida,
più volgare di quante sono e furono,
vorrei, Catulla, che tu diventassi
splendida meno, ovvero più pudica.

II, 50
Non è peccato, Lesbia, se del cazzo
t'empi la bocca e poi l'acqua trangugi:
lo sciacquone tu l'usi dove occorre!

III, 87
Chione, la fama vergine ti dice:
niente più puro v'è della tua fica.
Se vai alle terme, allora, le mutande
tirati, per pudore, sulle labbra!

II, 73
"Sai cosa faccio" chiede, ciucca, Lyrys?
"Non so: quando sei sobria, succhi cazzi..."

VII, 75
Gratis vuoi farti fottere, tu, un rudere;
vuoi darti senza dare: ma è ridicolo!

IX, 37
Galla, se tu sei in casa, i tuoi capelli
stanno in licenza presso il parrucchiere
alla Suburra; ed i tuoi denti, come
vesti di seta, la sera deponi;
di cento e più flaconi ben guarnita
tu giaci, ma non è il tuo volto teco;
e quelle sopracciglia che tu inarchi
son fresche di giornata; né riguardo
tu mostri per la tua fica canuta
da porre nella tomba di famiglia.
Prometti voluttà, ma il cazzo è sordo
e, anche se ha solo un occhio, ben ti vede!

XI, 62
Gratis Lesbia giammai non fu chiavata.
E' vero: paga sempre chi la chiava!

XII, 26
Senia, i banditi - dici - t'han violata.
"Quella? No, grazie", dicono i banditi.

XII, 20
Perché non ha la moglie Temisone,
chiedi, Fabullo? Ma ha la sorella...

II, 73
Dormi, Gallo, con maschi dal gran cazzo,
ch'è sempre ritto, mentre il tuo vacilla.
Cosa mi devo, o Febo, sospettare?
Un frocio ti credevo, ma la fama
dice che proprio checca tu non sei...

XI, 66
Vacerra, sei un pentito ed un infame
calunniatore; vivi a inganni e traffici;
succhi i cazzi e sei pure consulente
del circo. E non hai soldi. E' proprio strano!

III, 75
Non da poco, Luperco, si rifiuta
di levarsi il tuo cazzo e quasi folle
tu lotti per drizzarlo, ma non giovano
a te neppure l'erbe più indicate
e insozzi bocche pure a pagamento;
ma inutilmente Venere solletichi:
così è defunta. Io resto a bocca aperta:
per non averlo, averi tu dilapidi.

II, 45
Glytto, il tuo cazzo che non stava ritto
fu reciso dal ferro. Che pazzia!
Un prete senza palle già non eri?

XII, 86
Fra ragazzi e ragazze, ne hai sessanta
e un cazzo solo e floscio. Che farai?

III, 81
Che c'è fra te e l'abisso delle donne,
Betico prete? Deve la tua lingua
succhiare i maschi. Tu le fiche amavi?
Perché ti sei castrato con un coccio?
Della testa castrare ti dovevi!
Sei prete fra le coscie, ma a Cibele
non sei fedele: chiavi con la bocca!

III, 71
Al ragazzino tuo fa male il cazzo
ed a te il culo, Nevolo. Non credo
d'esser veggente, ma so quel che fai!

IX, 63
Febo: ogni checca ti convita a cena.
Chi del suo cazzo vive, non è puro.

XII, 16
Hai venduto, Labieno, te poderi.
Hai comprato, Labieno, tre bei culi.
Tu t'inculi, Labieno, tre poderi!

II, 62
E petto e gambe e braccia depilati,
Labieno, tu offri alla tua amica e poti
senza pietà (lo sanno proprio tutti!)
il pelame al tuo cazzo tonsurato.
Ma il culo ben rasato a chi lo doni?

XII, 35
Per ostentarmi la schiettezza tua,
spesso mi dici che ti fai inculare,
Callìstrato, ma schietto non ti credere:
chi ammette tali cose, il peggio cela.

XI, 28
Nàsica, il pazzo, abbranca il servo d'Eucto,
l'alienista, e l'incula. Ma è sanissimo!

IV, 48
A farti fare il culo tu ci godi,
Pàpylo, ma poi piangi. Ti lamenti
d'aver quel che hai voluto e pentimento
dell' oscena prurigine ti prende?
O invece non sei sazio e perciò piangi?

VI, 37
Dilacerato fino all' ombelico,
di culo una reliquia non ti resta,
Càrino, eppure fino all' ombelico
senti il prurito. Oh scabbia insopportabile!
Senza più culo, lo vuoi sempre in culo!

III, 98
Se il tuo culo è stecchito, mi domandi
tu Sabello, e pretendi una risposta?
In culo tu puoi andare, col tuo culo!

II, 42
Col tuo fradicio culo, perché guasti
Zoilo, tutta la vasca? Se v'immergi
pure la testa, diverrà cloaca!

IX, 69
Caghi, quando hai chiavato, Polycarmo.
Dopo inculato, sai dirmi che fai?

X, 91
Ama i castrati Almo e non gli tira:
poi lamenta che Polla non fa figli!

XI, 30
Avvocati e poeti: fiati fetidi!
Ma, Zoilo, e i leccacazzi? Fiati putridi!

II, 89
T'assolvo per le notti che dilunghi,
Gauro, nel bere: tu imiti Catone.
Per i versi che scrivi in latitanza
d' Apollo e delle muse: sei seguace
di Cicerone. E Antonio copi, quando
vomiti; e Apicio, allorché ti rimpinzi.
Ma, quando succhi il cazzo, a chi t'ispiri?

II, 61
Quando le gote a te fiorivan morbide
di lanugine lieve, oscenamente
la tua lingua leccava laggiù in basso,
senza vergogna, gli uomini. Ma adesso
dei becchini e dei boia il tristo ceffo
tuo merita il disprezzo e allora impieghi
altrimenti la bocca, tutto in ruggine,
latrando a chi t'imbatti. Molto meglio
la sacrilega lingua esercitare
sui genitali: quando li succhiavi,
era più pura, senza paragone.

 
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view post Posted on 31/8/2011, 17:57
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Ze ÜberMorsel

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Dopo Marziale è la volta di Pietro Aretino (1492–1556). Tenetevi forte (e tenete le mani sulla tastiera, sporcaccioni)!
Cito solo il proemio e i primi dieci sonetti del Libro I:

Proemio

Questo è un libro d’altro che Sonetti,
di Capitoli, d’Egloghe o Canzone;
qui il Sannazaro o il Bembo non compone
né liquidi cristalli, né fioretti.
Qui il Bernia non ha madrigaletti,
ma vi son cazzi senza discrezione,
ecci la potta, e ’l cul che gli ripone,
come fanno le scatole a’ confetti.
E qui son gente fottute sfottute,
e di cazzi e di potte notomie,
e nei culi molte anime perdute.
E ognun si fotte in le più leggiadre vie,
ch’a Ponte Sisto non sarian credute,
infra le puttanesche gerarchie.
Et in fin le son pazzie
a farsi schifo di sì buoni bocconi,
e chi non fotte ognun, Dio gli perdoni!

I
Fottiamci, anima mia, fottiamci presto
perché tutti per fotter nati siamo;
e se tu il cazzo adori, io la potta amo,
e saria il mondo un cazzo senza questo.
E se post mortem fotter fosse onesto,
direi: Tanto fottiam, che ci moiamo;
e di là fotterem Eva e Adamo,
che trovarno il morir sì disonesto.
- Veramente egli è ver, che se i furfanti
non mangiavan quel frutto traditore,
io so che si sfoiavano gli amanti.
Ma lasciam’ir le ciance, e sino al core
ficcami il cazzo, e fà che mi si schianti
l’anima, ch’in sul cazzo or nasce or muore;
e se possibil fore,
non mi tener della potta anche i coglioni,
d’ogni piacer fortuni testimoni

II
Mettimi un dito in cul, caro vecchione,
e spinge il cazzo dentro a poco a poco;
alza ben questa gamba a far buon gioco,
poi mena senza far reputazione.
Che, per mia fé! quest’è il miglior boccone
che mangiar il pan unto appresso al foco;
e s’in potta ti spiace, muta luoco,
ch’uomo non è chi non è buggiarone.
- In potta io v’el farò per questa fiata,
in cul quest’altra, e in potta e in culo il cazzo
mi farà lieto, e voi farà beata.
E chi vuol essre gran maestro è pazzo
ch’è proprio un uccel perde giornata,
chi d’altro che di fotter ha sollazzo.
E crepi in un palazzo,
ser cortigiano, e spetti ch’il tal muoja:
ch’io per me spero sol trarmi la foja.

III
Questo cazzo vogl’io, non un tesoro!
Questo è colui, che mi può far felice!
Questo è proprio un cazzo da Imperatrice!
Questa gemma val più ch’un pozzo d’oro
Ohimè, mio cazzo, ajutami, ch’io moro
e trova ben la foia in matrice:
in fin, un cazzo picciol si disdice,
se in potta osservar vuole il decoro.
- Padrona mia, voi dite ben il vero;
che chi ha piccol il cazzo e in potta fotte
meritera d’acqua fredda un cristero.
Chi n’ha poco, in cul fotti dì e notte:
ma chi l’ha come ch’io spietato e fiero,
sbizzarrischisi sempre colle potte.
- Gli è ver, ma noi siam ghiotte
del cazzo tanto, e tanto ci par lieto,
che terrem la guglia tutta drieto.

IV
Posami questa gamba in su la spalla,
et levami dal cazzo anco la mano,
e quando vuoi ch’io spinga forte o piano,
piano o forte col cul sul letto balla.
E s’in cul dalla potta il cazzo falla,
dì ch’io sia un forfante e un villano,
perch’io conosco dalla vulva l’ano,
come un caval conosce una cavalla.
- La man dal cazzo no levarò io,
non io, che non vo’ far questa pazzia,
e se non vuoi così, vatti con Dio.
Ch’el piacer dietro tutto tuo saria,
ma dinanzi il piacer è tuo e mio,
sicché, fotti a buon modo, o vanne via.
- Io non me n’anderia,
signora cara, da così dolce ciancia,
s’io ben credess campari il Re di Francia.

V
Perch’io prov’or un sì solenne cazzo
che mi rovescia l’orlo della potta,
io vorrei esser tutta quanta potta,
ma vorrei che tu fossi tutto cazzo.
Perché, s’io fossi potta e tu cazzo,
isfameria per un tratto la potta,
e tu avresti anche dalla potta
tutto il piacer che può aver un cazzo.
Ma non potendo esser tutta potta,
né tu diventar tutto di cazzo,
piglia il buon voler da questa potta.
- E voi pigliate del mio poco cazzo
la buona volontà: in giù la potta
ficcate, e io in su ficcherò il cazzo;
e di poi su il mio cazzo
lasciatevi andar tutta con la potta:
e sarò cazzo, e voi sarete potta.

VI
Tu m’hai il cazzo in la potta, e il cul mi vedi
e io veggio il tuo cul com’egli è fatto,
ma tu potresti dir ch’io sono un matto,
perch’io tengo le mani ove stanno i piedi.
- Ma s’a codesto modo fotter credi,
sei una bestia, e non ti verrà fatto;
perch’asssai meglio del fotter m’adatto,
quando col petto sul mio petto siedi.
- Io vi vo’ fotter per lettera, Comare,
e voglio farvi al cul tante mamine
co le dita, col cazzo, e col menare,
e sentirete un piacer senza fine.
E so ben ch’è più dolce ch’il grattare
da Dee, da Duchesse e da Regine;
e mi direte al fine
ch’io sono un valent’uomo in tal mestiero...
Ma d’aver poco cazzo mi dispero.

VII
Ove il mettrete voi? Ditel’ di grazia,
dietro o dinanzi? io vo’ ’l sapere,
perché farovi forse dispiacere
se nel cul me lo caccio per disgrazia.
- Madonna, no, perché la potta sazia
il cazzo sì che v’ha poco piacere,
ma quel che faccio, il fo per non parere
un Frate Mariano, verbi gratia.
Ma poi ch’il cazzo in cul tutto volete
come vogliono savi, io sono contento
che voi fate del mio ciò che volete.
E pigliatelo con man, mettetel’ dentro:
che tanto utile al corpo sentirete,
quanto che gli ammalati l’argomento.
E io tal gaudio sento
a sentire il mio cazzo in mano a voi,
ch’io morirò, se ci fottiam, fra noi.

VIII
E saria pur una coglioneria
sendo in voglia mia fottervi adesso,
avervi col cazzo nella potta messo,
del cul non mi facendo carestia.
Finisca in me la mia genealogia!
Ch’io vo’ fottervi dietro, spesso, spesso,
poiché gli è più differente il tondo dal fesso
che l’acquata dalla malvasia.
- Fottimi e fa di me ciò che tu vuoi,
in potta, in cul, ch’io me ne curo poco
dove che tu ci facci i fatti tuoi.
Ch’io per me nella potta, in culo ho il foco,
e quanti cazzi han muli, asini e buoi
non scemeriano nella mia foia in poco.
Poi saresti in dapoco
a farmelo all’antica tra le cosse,
ch’anch’io dietro il faria, se uomo fosse.

IX
Questo è pur un bel cazzo lungo e grosso.
Deh! se l’hai caro lasciamelo vedere
- Vogliam provare se potete tenere
questo cazzo in la potta, e me addosso.
- Come, s’io vo’ provar? come, s’io posso?
Piuttosto questo che mangiare o bere!
- Ma s’io v’infrango poi, stando a giacere,
farovi mal. - Tu hai ’l pensier del Rosso,
Gettati pure in letto e nello spazzo
sopra di me, che se Marforio fosse,
o un gigante, io n’averò sollazzo,
purché mi tocchi le midolla e l’osse
con questo tuo divinissimo cazzo
che guarisce le potte dalla tosse.
- Aprite ben le cosse...
Che potrian delle donne esser vedute
di voi meglio vestite, ma non fottute.

X
Io ’l voglio in cul. - Tu mi perdonerai,
o Donna, non voglio far questo peccato,
perché questo è un cibo da prelato,
ch’ha perduto il gusto sempre mai.
- Deh! mettetel’ qui! - Non farò! - Sì, farai.
Perché? non s’usa più da l’altro lato,
Id est in potta? - Sìm, ma egli è più grato
il cazzo dietro che dinanzi assai.
- Da voi io vo lasciarmi consigliare
il cazzo è suo, e se ’l vi piace tanto,
com’a cazzo gli avete a comandare.
- Io l’accetto, ben mio: spingel’ da canto
più su, più giù, e va senza sputare.
O cazzo buon compagno, o cazzo santo!
- Toglietel’ tutto quanto.
- Io l’ho tolto entro più che volentiere,
ma ci vorrei stare un anno a sedere!
 
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Dudu(LOL)
view post Posted on 31/8/2011, 21:18




Perle dove non penseresti...
SEZIONE: straniera-- Medio Oriente

Salwa Al-Neimi

La prova del Miele

"per me l'arabo è la lingua del sesso"

parliamo di un'autrice araba, colta e soprattutto musulmana.
Poetessa per professione, Salwa,nata a Damasco, si è trasferita a Parigi per curare il dipartimento bibliotecario di Arabistica dell'università.
Nella sua vita è apparso un uomo fondamentale, un uomo che le ha aperto un mondo prima sconosciuto, un mondo di erotismo, carnalità e sesso.
Questo incontro l'ha portata a mettere in pratica le teorie che ha appreso in anni di letture clandestine degli antichi testi erotici arabi.
Il risveglio di sensazioni , memorie d'infanzia siriana, di segrete passioni e tradimenti; senza dimenticare i riti tradizionali come i segreti tra amiche nell'Hammam e le leggi convenzionali.tutto questo per arrivare alla ricerca di se stessa attraverso il proprio corpo.
Figlia di una cultura che ribalta le leggi comuni e i pregiudizi che legano sesso e Islam.
"Perchè il piacere sessuale non è peccato ma una grazia di Dio,un'assaggio del paradiso che ci aspetta"



"mi sono esercitata a nascondere agli amanti l'amore per il marito e al marito l'amore per gli amanti(...)
Un giorno ,durante la pausa per il pranzo, davanti ai miei colleghi maschi e femmine, ho dichiarato che la monogamia è contro natura, che la fedeltà è una fregatura colossale,che il desiderio sessuale non può essere che libero e che, e che...
Prima mi hanno guardata con sospetto... poi si sono infilati in un'accesa discussione.
Io non ho più detto una parola."


"Un giorno ero in metropolitana,stavo riassaporando il ricordo del nostro appuntamento, quando mi sono accorta che un uomo seduto di fronte a me mi stava osservando.La sua espressione diceva che riusciva a leggermi nel pensiero, ed era come se stesse guardando un film pornografico.
Mi è tornato in mente una volta che ero in un caffè con il Pensatore: eravamo in un luogo pubblico e io tentavo di contenere il mio desiderio.
Lui mi ha detto : "prima di te non ho mai incontrato una donna a cui si potesse leggere in viso che è in erezione"

"arrivavo da lui completamente bagnata.Prima di ogni altra cosa faceva scivolare il dito tra le mie cosce per controllare il "miele", così lo chiamava.
Lo assaggiava e poi mi baciava spingendomi dentro la lingua fino in fondo.
Io gli dicevo: -è evidente che stai obbedendo alla lettera alle disposizioni del Profeta e metti in pratica il suo insegnamento:Che nessuno di voi prenda la propria donna come gli animali. che tra voi ci siano messaggeri: il bacio e la parola cosa peraltro confermata da Aishà, la sua sposa preferita il Profeta di Dio quando ci baciava ci succhiava la lingua"

Edited by Vanarda - 31/8/2011, 23:42
 
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Vanarda
view post Posted on 31/8/2011, 22:43




Ottimo tesora. Domani Signore e Signori torneremo con Helmut Newton. Preparatevi al meglio.

P.S. Se volete contribuire, chiunque voi siate, siete i benvenuti. Le clausule da rispettare sono poche, ma molto rigide. Postate foto o scrivete di testi erotici e/o pornografici che soddisfino non solo la carne, ma anche lo spirito
 
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Vanarda
view post Posted on 1/9/2011, 14:00




Come promesso, visto che siamo in carenza di immagini, eccovi l'unico, grandissimo Helmut Newton:



Edited by Vanarda - 29/1/2012, 16:14
 
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view post Posted on 1/9/2011, 14:13
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Ze ÜberMorsel

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Stultifera Navis

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È la volta di Gil Elvgren, illustratore statunitense celebre per le proprie pin-up degli anni Cinquanta :-)
 
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view post Posted on 3/9/2011, 08:35
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Dio delle Città

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C'è questo dovrebbe essere " nudo/porno " ...... :rotfl:

Me ne vado che tristezza :poveraccio:
 
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41 replies since 27/8/2011, 11:41   2482 views
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