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| In questo fine settimana, tra i fischi, gli insulti e i lanci di monetine della folla («Buffone!», «In galera!»), Silvio Berlusconi ha rassegnato le dimissioni. Migliaia di persone accalcate ai piedi del Quirinale hanno festeggiato l’evento. Al termine del colloquio tenuto tra Napolitano e la delegazione del PDL guidata da Angelino Alfano e delle consultazioni al Quirinale del presidente della Repubblica Alfano ha dichiarato che: «Abbiamo dato la nostra disponibilità e il nostro consenso al conferimento dell’incarico al professor Monti, con il quale ci incontreremo una volta che avrà ricevuto l’incarico, ai fini dell’approfondimento relativo al contenuto del suo programma e alla composizione del suo governo.» Cosa più importante, «Per quanto ci riguarda non intendiamo accedere a ipotesi di partecipazione di esponenti politici a questo governo, abbiamo fatto presente la nostra preferenza a ingressi di tecnici che abbiano dato prova di sensibilità istituzionale oltre che culturale e di equilibrio». Insomma, via i politici e largo ai tecnici. Il PD sostiene l’idea di «un governo di emergenza e transizione che sia totalmente nuovo a forte e autorevole caratura tecnica», mentre la Lega non è d’accordo. Auspicando che la mia non sia solo una vana speranza, mi sembra che con la partenza di Berlusconi si sia iniziato a muovere qualcosa a favore del nostro Paese.
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